Cammino di San Teotista

Cammino di San Teotista



Il Cammino di San Teotista ideato dalla Guida Giuseppe Geraci tramite l'Associazione Kakkabe Trekking, è un trek di un giorno che ripercorre le orme di San Teotista, monaco basiliano vissuto nel IX° sec. d.C. e compatrono di Caccamo, dall’Abbazia del borgo di San Nicola de’ Nemori al Monte Eurako, in territorio di Caccamo.


Località: Caccamo
Durata: un giorno
Tempo di percorrenza: sei ore
Lunghezza Percorso: 13 km
Difficoltà: media
Dislivello: 700 metri

Contatti: Giuseppe Geraci 3392009857
Mail: kakkabetrekking@libero.it






Frammenti storici…

A Sud Est, a circa 5 Km dalla città di Caccamo, alle falde del Monte San Calogero, fra un rado boschetto e una profonda solitudine, si possono ammirare i ruderi dell’antica Chiesa di San Nicola del Bosco o de’ Nemori dove dimorò San Teotista, monaco basiliano che qui fu abate e condusse la sua vita nel digiuno e nella preghiera.

L’abside della Chiesa è ancora intatta mentre, purtroppo, i locali dell’abbazia, dove i monaci avevano ricavato le proprie celle, sono passati in mano di privati che vi hanno apportato sostanziali modifiche.

L’atrio mantiene l’originale forma quadrata ma le case che vi si affacciano sono, irrimediabilmente, deturpate. Integra è, invece, la pavimentazione il cui rustico selciato, costruito in pietra locale, appare in discrete condizioni.

La cappella, ad unica navata oramai distrutta, era coperta da un soffitto ligneo a capriate. L’interno presenta tre arcate, due ai lati, che comunicavano con il monastero, la terza a sesto acuto sboccava in un piccolo porticato esterno. In considerazione dell’irregolarità della pianta del complesso, si suppone che la costruzione dell’abbazia sia stata frutto di numerosi rimaneggiamenti.

Agostino Inveges, descrive della Chiesa la cappella del Salvatore, dipinta alla “greca”, dove, sotto le immagini dei Santi Michele e Giorgio, era scritto “tempore Rogerij Regis Siciliae”, il quale regnò nell’anno 1129. L’ ipotesi del Cuccia tende verso figure di Santi guerrieri che stavano ai piedi del Pantocratore nella zona absidata o ai lati della navata. Egli parla di resti di affreschi in un locale probabilmente adibito a refettorio o a sala capitolare. Tra questi, molto interessante, la figura del re Ruggero il Normanno. La chiesa di San Nicola de’ Nemori fu riedificata sulle stesse tracce dell’abbazia basiliana nel 1215, per opera di Fra Lucio, il quale ne ebbe licenza dall’Arcivescovo di Palermo Berardo de Castaga o del Castagno che, in quel tempo era anche Signore della Terra di Caccamo.

Notizie alquanto incerte riguardano la figura di San Teotista. La tradizione vuole che l’abate sia stato sepolto in San Nicola de’ Nemori. Morto il 4 gennaio dell’anno 830 d.C. a Caccamo, città di cui sarebbe originario e compatrono, viene festeggiato proprio in questa data secondo i sinassari bizantini….”Quarto Januarii festivitas Sanctorum Septuaginta Apostolorum et Teoctisti in Cucumo Abbatis”. Questo documento è il più antico che testimonia sia l’esistenza del cenobio che quella del Santo.

Lo storico messinese Caio Domenico Gallo nei suoi Annali relativamente all’anno 688, descrive come a Cumìa, frazione di Messina, vi fosse una Badia Basiliana di San Teoctisto, di cui non è rimasta alcuna traccia. Il Santo in questione viene indicato nell’abate caccamese che evangelizzò anche in quelle terre.

Lungo il cammino che porta al Monte Eurako si giunge poi, in una zona pianeggiante chiamata San Calurieddu. Qui, si rinvengono i ruderi di una chiesa primitiva nella quale si appartavano per i ritiri spirituali i monaci di San Nicola de’ Nemori. Un’antica tradizione narra che in questo sito, il diavolo avrebbe tentato il Santo il quale, ritiratosi nell’eremo per diversi giorni, avrebbe sofferto l’arsura della sete. Il demonio, approfittando del momento di debolezza, avrebbe assunto la forma di un angelo e si sarebbe inginocchiato sulla nuda roccia accanto al Santo in atteggiamento di preghiera, lasciando una profonda buca da cui sarebbe sgorgata acqua putrida, mentre nel punto, ancora visibile, in cui poggiavano le ginocchia del Santo, sarebbe affiorata acqua pura perfettamente potabile.

In cima al Monte Eurako, fino a qualche tempo addietro era possibile ammirare un piccolo eremo ed una cappella absidata di forma rettangolare, al cui interno si trovava una statua priva del capo in pietra locale, raffigurante un monaco, forse proprio San Teotista.

Oggi il Monte Eurako è conosciuto da tutti come Monte San Calogero grazie proprio a San Teotista, il quale come tutti i monaci del tempo, veniva definito “caloghero” ovvero “bel vecchio” (dal greco Kalos/Gheros).



Fonti bibliografiche censite ed estratte:

· Caccamo. I luoghi e la memoria. Vincenzo Cimò

· “Catalogo Generale e Ragionato dei Beni Artistici e Monumentali della Città di Caccamo”. Volume Secondo. Associazione Culturale per la Difesa della Storia, delle Tradizioni Popolari, dei Beni Artistici e Monumentali della Città di Caccamo

· Caccamo. La Cartagine di Sicilia. Le Cento Città D’Italia Illustrate. Fascicolo 198°. Casa Editrice Sonzogno/Milano